[Brano tratto da "San Giuseppe - Mese in suo onore" di Don Giuseppe Tomaselli, Imprimatur Messanae, 30 - 9 - 1962 Can. Pantaleon Minutoli Pr. V. G.]
Un missionario dell'Africa occidentale, e precisamente del Senegal, raccontava che un giorno trovavasi a visitare a cavallo una contrada mai percorsa, in aperta campagna, quando ad un tratto arrivò presso una casa privata. Messo il piede sulla soglia, udì una voce:
- Chi va là?
- Un Padre Missionario.
- Allora siate il benvenuto!
Era un soldato francese, che febbricitante stava a letto. Così egli parlò: Sono al terzo accesso di febbre ed è difficile superarlo. Voglio purificare la coscienza con la Confessione; voglio morire sereno. Ricevuta l'assoluzione, disse: Io ero sicuro che sarebbe arrivato qui un Sacerdote. Porto la medaglia di San Giuseppe; sono devoto di questo Santo, che è il Protettore della buona morte. Ho chiesto sempre di avere un Sacerdote al mio capezzale prima di morire. San Giuseppe mi ha esaudito! -
Il Missionario concludeva la narrazione dell'episodio dicendo: Due ore dopo quell'uomo spirava.