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sabato 22 aprile 2017

Tentazioni contro la fede

Una tentazione veramente molesta è quella contro la Fede. Possono venire in mente questi o simili pensieri: Ma Dio realmente c'è? ... Gesù è proprio il Figlio di Dio, fatto uomo? ... L'Ostia consacrata è davvero Gesù vivente? ... Il Paradiso e l'inferno sono realtà o supposizioni? ... E’ da credere che l'inferno non finirà mai? Com'è possibile che Dio, da buon Padre, punisca così uno suo figlio? ... I morti un giorno risorgeranno? ... Gli articoli del Credo, insegnati dalla Chiesa Cattolica, sono proprio verità indiscusse? Molti fedeli, che credono con semplicità, come i bambini, neppure pensano che possano esserci simili tentazioni. Eppure ci sono e sono forti e potrebbero formare il tormento di un'intera vita.

Come regolarsi?

Il volere ragionare troppo, il volere addentrarsi più del necessario nelle verità della Fede, il volere penetrare a fondo ogni singola sublime verità rivelata da Dio è grande fatica e spesso sprecata. Le verità divine superano la capacità della mente umana; bisogna accettarle con semplicità. Si capisce ciò che è possibile capire, perché l'intelligenza umana davanti ad una verità divina è come un piccolo recipiente davanti al mare. Il bicchiere prende dal mare soltanto quel poco di acqua, che è capace di contenere. I Dottori della Chiesa e i grandi Teologi, che devono insegnare ai fedeli con gli scritti e con la predicazione, giungono solo là, ov'è possibile giungere, contentandosi d'illustrare le verità rivelate, e concludono come concluse San Tommaso d'Aquino nell'inno eucaristico del Pange lingua: « Praestet fides supplementum sensuum defectui » e cioè: Supplisca la Fede al difetto dei sensi.
Bisogna conoscere, ma con sobrietà. 

(Brano tratto da "Combattimento spirituale" di Don Giuseppe Tomaselli).