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giovedì 13 aprile 2017

Sostenere le vocazioni sacerdotali

Eravamo coetanei e compagni di banco nella quinta ginnasiale. Ci amavamo davvero e ci esortavamo entrambi al bene. Nel mio compagno spiccava la bontà di animo e l'intelligenza. Prima di entrare nel liceo, egli manifestò ai genitori la sua decisione: Voglio divenire Prete.
- Figlio, che cosa dici? ... Non parlare di queste cose! Tu sei l'unico figlio; dovrai ereditare tutti i nostri beni e noi siamo ricchi! ... Devi studiare per avvocato! Ti farai un nome! Noi ci teniamo ad avere un figlio che ci onori la casa! -
Il mio amico lottò diversi mesi; ma invano. Alla fine depose il pensiero di essere Prete.
Sventurati genitori! Ricordo voi e ricordo anche l'interessamento di parecchi zelanti Sacerdoti e dello stesso Arcivescovo di Catania! Voi, genitori, volevate togliere a Dio il vostro figliuolo! Credevate di poter scherzare con Dio! ... Chi prima non pensa, in ultimo sospira! E forse voi, padre e madre senza coscienza, ancora piangete la perdita dell'unico figlio!
Il caro amico superò felicemente il corso liceale ed entrò nell'università. Una malattia lo colpi e lo tenne sei mesi inchiodato a letto; nessuna speranza di guarigione.
- Ah, esclamava spesso, il castigo di Dio è sul mio capo! - Quante lacrime e quanto rimorso! Rinfacciava ai suoi genitori la loro condotta e concludeva:
- Se io riuscirò a rimettermi in salute, subito indosserò la veste chiericale e mi dirigerò al Sacerdozio! -
Un giorno prima di morire diceva al Sacerdote che l'assisteva: Per carità, mi si accontenti! Vestitemi ora stesso con quell'abito, che avrei dovuto portare da parecchi anni! ... O Dio, perdonami il torto che ti ho fatto, mancando alla mia vocazione! Perdona mio padre e mia madre!... -
L'indomani l'ex-compagno mio era cadavere.
I genitori negarono a Dio il loro figlio e Dio lo rapì. Quanti esempi del genere si potrebbero riportare!


L'orfanello.

- Mamma, voglio studiare per Prete! 
- Sì, figlio mio! Non preoccuparti se il padre ti lasciò orfano a due anni ed io ti ho tirato su fino ad oggi. Così farò in avvenire.
- Intanto il fratello maggiore non vuole e spesso mi batte. Tutto ciò mi fa piangere!
- C'è tua madre a prendere le difese! -
Iddio aveva messo nel cuore del ragazzo il seme della vocazione al Sacerdozio. La madre metteva ogni studio per custodire il figlioletto e lo esortava sempre alla preghiera.
- Signora, diceva un giorno un Reverendo, vostro figlio è una perla ed un portento di memoria e d'intelligenza! Bisogna farlo studiare per Sacerdote! 
- Siamo poveri!
- Gl'impartirò io le lezioni, gratuitamente! -
I primi anni di studio, passarono tra i libri, la zappa e altri lavori di campagna e poi il giovanetto si dedicò completamente allo studio. Dopo entrò nel Seminario. E come pagare la retta? La povera madre lavorava ed appena poteva vivere. Si rivolse alla carità dei buoni. Chi le dava un po' di lana, chi un mucchietto di fagioli, chi qualche offerta ... Ciò che riceveva, le serviva per le spese del figlio seminarista. Così parecchi e parecchi anni. Alla fine spuntò il giorno dell'Ordinazione Sacerdotale. Che gioia per il giovane e per la mamma!

Quel Prete ... è San Giovanni Bosco! Se il piccolo Giovanni si fosse lasciato intimorire dalle minacce del fratello maggiore o se la madre sua avesse perduto il coraggio davanti alle strettezze finanziarie, avrebbe avuto la Chiesa ed il mondo intero un astro così luminoso?... Fortunati coloro che, disposti dalla Provvidenza, vennero in aiuto al piccolo Giovanni Bosco, con opere di carità!... Non dimentichino la storia di Don Bosco, coloro che sono ricchi e possono disporre di borse di studio, a vantaggio dei giovani poveri che aspirano al Sacerdozio. Chi coopera alla formazione di un Sacerdote, ha una garanzia maggiore di andare in Paradiso.


(Brano tratto da “Abbasso i preti”, di Don Giuseppe Tomaselli)

   
  
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