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martedì 4 aprile 2017

Dove eravate?

Una delle Sante più ammirevoli per semplicità e candore è Santa Caterina da Siena. Gesù l'amava con amore di predilezione, tanto che le diede la scienza infusa ed il dono della profezia e dei miracoli; le appariva sovente e le parlava sino a dirle: Mi sei così cara, che qualunque grazia mi si chiederà in tuo nome, l'accorderò. Eppure Santa Caterina ebbe tentazioni straordinarie contro la purezza. La ribellione dei sensi e l'attrattiva al male erano in lei così prepotenti, da farla dubitare di essere in grazia di Dio. I demoni le si presentavano in forma di uomini e la spingevano al male. Le tentazioni, sebbene fossero esteriori, pure penetravano attraverso i sensi nel cuore della vergine senese, tanto che, confessava lei stessa, il cuore ne era ripieno e non le rimaneva che la sola volontà superiore con cui resisteva. Le tempeste impure si ripetevano, incalzando sempre più. Un giorno, essendole apparso Gesù, la Santa gli chiese: - Dove eravate, mio dolce Signore, quando il cuore mio era pieno di tante tenebre e di tanta sozzura?
- Figlia mia, io ero nel tuo cuore.
- E come mai abitavate nel mio cuore, in cui era tanto fango? Abitate dunque in simili luoghi?
- Dimmi: Quei sozzi pensieri del tuo cuore ti davano piacere o afflizione? Amarezza o diletto?
- Somma amarezza ed afflizione.
- E chi era che ti metteva in cuore tanta amarezza se non io, che stavo nascosto nel mezzo del tuo cuore? Credimi, o mia figlia, che se io non fossi stato presente, quei pensieri che attorniavano la tua volontà e potevano abbatterla, l'avrebbero certamente abbattuta e sarebbero entrati in essa. Il tuo libero arbitrio li avrebbe accolti con piacere e perciò avrebbero ucciso l'anima tua; ma poiché io ero là dentro, mettevo nel tuo cuore quella ripugnanza e quella resistenza, con cui ti opponevi al male. Le tentazioni superate sono state per te di grande merito, utili ad altre anime ed hanno aumentato in te la virtù e la fortezza -.


(Brano tratto da "Combattimento spirituale" di Don Giuseppe Tomaselli, imprimatur Messanae 6-3-1967, Can. Pantaleon Minutoli Vic. Gen.).